L’allestimento per la mostra Vinar occupa i suggestivi spazi della Stazione Leopolda di Firenze. L’evento è incentrato sul rapporto trasversale tra cultura enologica, arte e architettura. L’intento è quello di ricreare atmosfere, odori e colori, del mondo del vino, tra natura e artificio. L’allestimento si articola in sei sezioni distribuite nell’impianto longitudinale dell’edificio. L’ingresso è dominato dalla luce verde e da un enorme lampadario composto da 1.800 bottiglie sospese sul bookshop. L’area degustazione, delimitata da una lunghissima quinta di pancali industriali in legno, si sviluppa parallelamente ad un tavolo lungo di 100 metri fronteggiato da 25 tini luminosi e 300 barriques, sullo sfondo di una tenda composta da baguettes di pane. Nello spazio denominato Alcatraz, l’allestimento costruisce sopra uno strato di terra un vero prato coperto da un tappeto di foglie dove è possibile vedere, come in mezzo ad un bosco, l’installazione video di Dimitri Kozaris su vino e storia del cinema, cui segue quella multisensoriale di Paolo Fiumi in fondo alla navata centrale. Quest’ultima ospita anche diatribe minime, incontri sul tema con architetti, artisti, giornalisti e scrittori. Lungo il lato destro della ex stazione Leopolda le pareti sono utilizzate quale luogo di proiezione della sezione cantine d’autore.
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