L’area oggetto dell’intervento occupa un invaso delimitato dai supercondomini del quartiere Cocuzzo a Potenza. Si tratta dello spazio di risulta tra due file di edifici occupato da una strada che limita la presenza di spazi liberi a terra, minimizza la disponibilità di parcheggi e azzera la presenza di verde e percorsi pedonali.
Il progetto rifiuta la semplice operazione di cosmesi e interpreta il contesto in termini di scontro tra l’ambito artificiale, il canyon di cemento rappresentato dai prospetti degli edifici contrapposti, e l’ambito naturale dove lo spazio tra le due pareti finestrate è interpretato come un orrido, un vero e proprio fondovalle. Si tratta di uno spazio caratterizzato dalla presenza di massi e rocce che animano un grande parco lineare, un luogo liberato dalle automobili e dalla strada. Il pendio naturale permette l’individuazione di un nuovo suolo che consente di interrare alcune parti, nascondere i parcheggi e ricavare terrazze panoramiche rialzate. A terra l’asfalto è sostituito da un diffuso prato verde popolato da una sequenza di blocchi che emergono lungo la promenade, costituiti da massivi sfaccettati realizzati in cemento pigmentato con ossidi di ferro.
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