L’immobile in oggetto è nascosto nella fitta trama di un tessuto urbano caratterizzato dall’omologazione formale tipica dell’edilizia intensiva anni ’60. Il programma di recupero prevede la trasformazione di un capannone artigianale, che sorge tra gli edifici residenziali, in un luogo per lo svago, il fitness, la cura del corpo. Il progetto interpreta il ruolo di catalizzatore sociale degli odierni templi del benessere, chiamati ad animare il contesto nel quale si inseriscono. Il doversi incastonare nella continuità muraria del preesistente ha condotto dunque alla ricerca della qualità architettonica come differenza, attraverso l’enfatizzazione dell’identità del prospetto. La parete d’ingresso, realizzata in doppia rete di acciaio montata a maglie sfalsate, è stata concepita infatti come diaframma semitrasparente, che permette all’edificio di modificare continuamente la propria immagine secondo le ore del giorno: schermo opaco in quelle diurne, velario iridescente in quelle notturne. L’articolazione interna trova il proprio riferimento formale e funzionale nell’elemento connotante della scala calandrata in acciaio corten, che sviluppa la circolarità della pianta come un’elica, avvitandosi su se stessa e sostenendo a sbalzo le pedate.
Body’s Gym | Architettura, Interni | Centro fitness |
Info →Info →